Ide@zione in rete

 
 

Ci vogliono i riti. “Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe " E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore.
(tratto dal Piccolo Principe di Antoine de Saint -Exupery)

Pensiamo che l’educazione non è questione che riguarda solo qualcuno, ma investe tutti, e chiama in causa la comunità nel suo insieme, nel suo essere capace di essere, per prendere a prestito un’espressione elaborata nel campo della pedagogia sociale, comunità educante; nella sua capacità di essere ambiente significativo in cui crescere.

La responsabilità di educare pertanto è di tutta la comunità, che rappresenta il terreno su cui si innestano, in un intreccio fecondo, i compiti specifici delle singole figure. Di conseguenza l’elaborazione di proposte specifiche ha senso se si radica su una comunità tesa a essere luogo vitale e significativo per ogni persona.

Se oggi a livello teorico si vanno acquisendo alcune conoscenze più specifiche, è vero, però, che per chi opera sul campo la costruzione di percorsi educativi con i ragazzi rappresenta ancora una sfida rilevante. In ragione dei loro cambiamenti, ma anche delle trasformazioni sociali ed educative in atto, i ragazzi appaiono quasi un oggetto misterioso, difficili da capire, da controllare, da coinvolgere, abitanti di un mondo distante, quasi un altro mondo.

Possiamo limitarci ad attribuire la crescente difficoltà a lavorare con i preadolescenti e gli adolescenti alla loro poca voglia, alla poca attenzione delle famiglie, al maggior appeal di altri contesti e di altri mezzi (oggi molti ragazzi passano diverso tempo a parlare, ad ascoltare musica, a guardare il mondo attraverso il computer).
Sono tutti aspetti che hanno una loro incidenza, ma ci fermeremmo in superficie; ci limiteremmo ad assegnare a fattori esterni le cause delle nostre fatiche.

E’ fisiologico che un’età di cambiamenti costringa a modificare anche l’azione educativa, con questo progetto infatti, si vuol sperimentare un modo nuovo di operare, un modo capace di intercettare la vita e di adattarsi alle trasformazioni che i ragazzi vivono. Costruire percorsi con i giovani non prescinde infatti la necessità di avviare percorsi di integrazione e collaborazione tra le diverse figure che operano con i ragazzi (famiglia, Servizi Sociali, parrocchia, scuola, soc. sportive).
A tal fine si è pensato di avviare nel 2012 una ricerca-azione sul territorio per:
- promuovere una riflessione sul tema dell’età giovanile,
- promuovere maggiore integrazione e collaborazione tra le diverse figure che operano con i ragazzi (famiglia, parrocchia, soc. sportive, scuola...) 

OBIETTIVI A MEDIO TERMINE
- costruire un’equipe educativa con le diverse figure che nel contesto della comunità operano con i ragazzi.

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
- collaborare e sostenere gli orientamenti e piste di lavoro che emergevano dall’equipe educativa.